PASTA FRESCA RIPIENA
- Elena Zito - Desperate In The Kitchen
- 1 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Alimento caratteristico del nostro paese, la pasta, a base di farina di diversa origine, viene cotta in acqua bollente salata e condita con sughi e salse, o semplicemente con olio o burro. Caposaldo della dieta mediterranea, una delle varianti più utilizzate, è la pasta fresca, che nasce da acqua, farina e uova. Prime tracce di questo alimento si trovano nella Roma Antica, ma note della bollitura della pasta risalgono al Medioevo. Precedentemente infatti, la cottura della pasta era fatta in forno, ove la sfoglia cuoceva assorbendo i liquidi che componevano i sughi. Non si ebbero notizie della pasta, probabilmente a causa delle carestie avute dopo l'anno Mille, fino a che non comparve sotto forma di "maccheroni" nel napoletano, ove nacque la pasta lunga trafilata. Ma pare risalga al XII secolo la prima comparsa della pasta ripiena, e più precisamente a Bologna, dove le famiglie di ceto elevato potevano festeggiare le festività natalizie con i " tortellorum" .Il tortellino, in Emilia, è talmente celebrato da avere dato vita a numerose leggende, tra cui quella dell'ombelico di Venere: durante una delle tante battaglie tra Bologna e Modena, tre dei dell'Olimpo, Bacco, Marte e Venere, scesero sulla terra. Per riposarsi dalle tante lotte, i tre si fermarono a riposare in una locanda in prossimità di Castelfranco Emilia. L'oste, non riuscendo a resistere alla tentazione di guardare Venere nella sua immensa bellezza, la spiò mentre dormiva. Decise così di riprodurre la perfezione dell'ombelico della Dea con la pasta per la sfoglia che aveva in cucina.
Il termine "raviolo" invece, deriva da "robiola", modo antico derivante dal latino che significa "rapa". Anticamente infatti, il raviolo era un involucro di pasta ripieno di ricotta e foglie di rapa. Tale delizia non sfuggi a Giovanni Boccaccio, che li nominò nel terzo racconto dell'ottava giornata del Decamerone. Pellegrino Artusi, cuoco di straordinaria grandezza, li chiamò " cappelletti romagnoli", perchè ricordavano un berretto, mentre i "balanzoni" , dedicati alla maschera bolognese, non erano altro che tortelloni di sfoglia verde ripieni di ricotta e spinaci. Ed ecco qui i miei tortelloni di ricotta e spinaci.
Ingredienti:
Per la sfoglia:
500 gr. di farina di semola rimacinata
5 uova
1 pizzico di sale
1/2 guscio di uovo d'acqua
Per il ripieno:
250 gr. di ricotta
250 gr. di spinaci lessati, ben strizzati e tritati
100 gr.parmigiano reggiano
sale
noce moscata q.b.
Dopo aver preparato la pasta lavorando gli ingredienti sino ad ottenere una palla liscia e soda,lasciare riposare in frigo per 30 minuti. Preparare il ripieno mescolando la ricotta setacciata, gli spinaci tritati, il parmigiano, un pizzico di noce moscata. Aggiustare di sale.
Stendere la sfoglia sottile. Mettere delle piccole quantità di ripieno ad un centimetro dal bordo e a due centimetri uno dall'altro. Ripiegare la pasta sormontando il ripieno ed andando a combaciare con l'altro lato. fare aderire la pasta intorno al ripieno e rifilare con una rotella.

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